<img height="1" width="1" style="display:none;" alt="" src="https://dc.ads.linkedin.com/collect/?pid=651874&amp;fmt=gif">

DDMRP vs MRP: gestione delle priorità e il monitoraggio degli ordini aperti

28 settembre 2018
Tags: DDMRP

Il tradizionale approccio MRP comporta inefficienze in relazione alla gestione delle priorità e al monitoraggio degli ordini aperti. Per contro vi sono i vantaggi offerti dalla soluzione innovativa DDMPR che si concretizzano ad esempio negli alert relativi allo status dei buffer propri di questa metodologia.

Nell'approccio DDMRP è presente una chiara distinzione tra tutte le operazioni che vengono solitamente raggruppate sotto il grande cappello del planning. Una di queste operazioni è l'esecuzione dell'algoritmo principale, la net flow equation, utile alla definizione della net flow position che detta il ritmo degli ordini e permette di individuare le quantità necessarie da ordinare e quelle relative all'execution.

In ambito DDMRP per execution si intende l’attività di gestione e monitoraggio degli ordini aperti allo scopo di proteggere e promuovere il flow ed eseguito con l'ausilio di due macro-categorie di criteri : le metriche relative allo stato dei buffer e le metriche di sincronizzazione.
Le metriche relative allo stato dei buffer sono progettate per analizzare lo status corrente, e pianificato, dei punti di disaccoppiamento (i punti indipendenti in cui vengono posizionati i buffer). Questa metrica non prende in considerazione la net flow position, ma monitora la giacenza reale dei materiali; può accadere che la net flow position, per come è generata, sia nella zona verde e quindi non suggerisca l'emissione di un ordine, ma, allo stesso tempo, potrebbe sussistere una giacenza non adeguata.

Fonte: Ptak, C. A., & Smith, C. (2016). Demand Driven Material Requirements Planning (DDMRP). Industrial Press, Incorporated.

Per chiarire quindi come il DDMRP porti un cambio radicale nella gestione delle priorità rispetto ad una gestione convenzionale con MRP è necessario affrontare diverse tematiche:

1.  Il primo limite: i sistemi MRP e l'utilizzo della gestione delle priorità per “data concordata”

Il sistema MRP (Material Requirements Planning) è un sistema di pianificazione con una lacuna principale: la gestione in tempo reale delle priorità nella gestione degli ordini di acquisto, trasferimento e produzione attraverso la supply chain. Il motivo principale risiede nell'assegnazione delle priorità per data concordata (due-date), logica che implica una tensione lungo tutta la supply chain.

Utilizzando questo approccio il sistema tende a diventare schiavo delle date predefinite ed assume a priori che queste date vengano rispettate.

Si sa che molto di rado la realtà dei fatti è in completo accordo con quanto pianificato…

Questo comporta gravi implicazioni negative soprattutto legate ad un vertiginoso aumento dei costi di gestione delle eccezioni.
In effetti osservando le dinamiche della quotidianità aziendale sembrerebbe che l'obbiettivo ultimo di un'impresa sia il rispetto delle date previste dal piano, l'organizzazione si muova in relazione a queste e che il rispetto di queste, infine, sia l'unico veicolo per mantenere un customer service level alto.

Così facendo, la criticità diventa sempre maggiore via via che la data concordata si avvicina alla data odierna e, in presenza di back order, questi risultano ancora più importanti.

Le imprese solitamente non agiscono in modo preventivo rispetto a questo problema ma tendono, più spesso, nel tentativo di rispettare le date, a cercare delle soluzioni temporanee. così facendo aumentando, però, i costi operativi legati alla gestione delle urgenze.

Tutto ciò induce domandarci se la gestione delle priorità per data concordata non possa essere considerata, più che una soluzione, un problema che limita la visibilità e il monitoraggio all'interno della supply chain.

Il sogno di tutti i responsabili di produzione e pianificatori è che i propri fornitori rispettino i tempi previsti e non costringano l'azienda ad avere dei momenti di stock out…ma, a ben guardare, anche se così fosse, anche se si rispettassero sempre i tempi previsti,  i problemi non sarebbero risolti!

Si tratta di un'affermazione forte, ma va ricordato che le due-date generate da un sistema convenzionale MRP sono basate puramente su assunzioni: ovvero si tratta di un piano generato al momento della creazione e mai modificato. A causa del nervosismo dell'MRP, tuttavia, le assunzioni dei piani hanno una vita molto breve: i fabbisogni reali sono in costante cambiamento, ma la data concordata, nella maggior parte dei casi, rimane la stessa rilasciata al momento della creazione del piano.

Quanto detto evidenzia che le priorità non possono essere definite come un elemento statico. Sono un elemento dinamico che cambia da quando un ordine di acquisto o produzione è emesso, fino alla sua chiusura: si lavora in un mondo definito VUCA, dove regnano volatility, uncertainty, complexity e ambiguity.

Il lasso temporale tra l'emissione e la chiusura di un ordine è definito execution horizon, più ampio è questo timeframe, più le priorità saranno volatili.

Questo aumento di variabilità e volatilità garantisce che se anche la pianificazione fosse effettuata com la massima precisione, la realtà si discosterebbe in ogni caso dal piano.

2.  Il secondo limite: il conflitto tra “date richieste” e “date promesse”

Allo stesso modo anche le date richieste e le date promesse, cambiano costantemente creando confusione e disallineamenti rispetto alla data reale di consegna.

È da notare che spesso i fornitori vengono ritenuti degli ottimi attori nella supply chain poiché rispettano le date promesse, tuttavia anche in questa circostanza  il cliente potrebbe non essere soddisfatto della performance perché tali date possono cadere oltre la data richiesta.

3. Il terzo limite: la gestione di più elementi con la stessa “due-date”

Gestendo le priorità attraverso l'approccio convenzionale, ovvero quello legato alla due-date, come vengono definite le prioritànel caso vi siano più elementi con la medesima due date?

Talvolta la soluzione è chiamare il cliente, ma come è facilmente intuire non può trattarsi della normalità; oppure si potrebbe decidere internamente secondo le capacità dei centri di lavoro, prendendosi, in questo caso, l’ovvio rischio di non soddisfare le aspettative del cliente.

4.  La soluzione attraverso il DDMRP

Quello che propone l'approccio DDMRP è di ribaltare completamente le logiche di priorità, utilizzando concetti che aumentano enormemente la visibilità del pianificatore e di chi è addetto alla parte execution.

 

Per conoscere i servizi di Qantica su DDMPR  - Demand Driven Material Requirements Planning Clicca qui
 

 

Scritto da Paolo Albertin

Articoli correlati